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giovedì 30 agosto 2012

Da settembre addio alle lampadine ad incandescenza


Lampadine ad incandescenza addio. Dal primo settembre vanno in pensione anche le ultime vecchie energivore lampadine. Supermercati, ferramenta e negozi di elettricità non potranno più vendere neppure quelle di potenza inferiore a 60 W, le ultime a finire fuorilegge in base alla normativa comunitaria entrata in vigore nel 2009. I negozi potranno offrire ai clienti solo le rimanenze di magazzino o le speciali scorte per quei tipi di lampade e lampadari utilizzabili solo con particolati modelli ad incandescenza (comprese quelle per forni e frigoriferi).
In commercio restano quindi solo le lampadine alogene, led e a basso consumo energetico. E alla base della scelta europea di mettere al bando i vecchi modelli c’è proprio la necessità di ridurre i consumi elettrici. Le lampadine fluorescenti a parità di watt emettono infatti circa cinque volte la luce prodotta da quelle ad incandenscanza. Il passaggio da un modello all’altro va avanti ormai da divesi anni in maniera graduale e per essere completato, malgrado la scomparsa delle vecchie lampadine dagli scaffali, richiederà ancora del tempo, ma secondo alcune stime se fosse avvenuto in un colpo solo avrebbe ridotto teoricamente i consumi elettrici destinati all’illuminazione delle case italiane dagli attuali 7 miliardi di kWh annui a circa 2,1, con un risparmio non indifferente.
“In realtà purtroppo non è esattamente così – spiega il vicedirettore di Legambiente Andrea Poggio – perché mentre il turn over procedeva abbiamo aumentato l’illuminazione complessiva dei nostri appartamenti e fatto un po’ meno attenzione a spegnere le luci quando siamo lontani da una stanza, proprio per la consapevolezza che ora si consuma meno”. “Ad ogni modo – precisa ancora Poggio – anche così si tratta di un bel passo avanti sia per l’ambiente, con la riduzione delle emissioni legate alla produzione di elettricità, sia per il portafoglio, in quanto una famiglia con la sostituzione di tutte le lampadine di casa è in grado di tagliare la bolletta di un 10-15%”.
Il passaggio dalle incandescenti alle fluorescenti porta con sé anche un’altra conseguenza importante nelle abitudini dei consumatori. Una volta esauste le lampadine a basso consumo (che hanno anche una vita media decisamente più lunga di quelle tradizionali) devono infatti essere smaltite in maniera appropriata in quanto contengono metalli che sono sia inquinanti sia preziosi e quindi meritevoli di essere riciclati. Non possono essere gettate quindi né nell’indiffenziata né nel vetro, ma devono essere portate (nei Comuni che sono attrezzati), nelle isole ecologiche, oppure ai venditori. Questi ultimi, visto che sul prezzo di vendita applicano una maggiorazione legata proprio al servizio di ritiro dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) hanno l’obbligo di raccoglierle, ma purtroppo questo obbligo non sempre viene rispettato.